domenica 20 ottobre 2013

Metropoliz

















































Metropoliz è una realtà occupata all’interno dell’ex-stabilimento Fiorucci, sito in via Prenestina 913.
Abbandonata per circa vent'anni, l'area industriale viene occupata clandestinamente il 27 marzo 2009
attraverso l’azione dei Blocchi Precari Metropolitani (BPM), un’organizzazione che opera attivamente a
Roma per rispondere al problema dell’esigenza abitativa.
Nella struttura vivono circa 200 persone provenienti da diverse parti del mondo: sudanesi, etiopi,
eritrei, tunisini, marocchini, sudamericani, ucraini, polacchi e italiani; sono presenti inoltre famiglie
rom sopraggiunte successivamente a seguito dello sgombero di un accampamento abusivo in via di
Centocelle. Nonostante le difficoltà di convivenza dovute ad una multiculturalità molto forte,
Metropoliz rappresenta un autentico esempio di comunità meticcia.
Nel 2011 anche l’Arte giunge nell’ex-fabbrica Fiorucci grazie all’esperienza del film-documentario
Space Metropoliz di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis, che coinvolge abitanti e artisti a lavorare insieme
alla costruzione di un razzo che porterà tutti sulla Luna, unico luogo dove sembra possibile vivere ed
abitare senza discriminazioni.
Da questa esperienza prenderà vita il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia
(MAAM), come ideale prosecuzione del lavoro svolto nell’ambito del cantiere etnografico,
cinematografico ed artistico messo in scena nel film-documentario. Negli ultimi anni numerosi artisti
italiani e stranieri, interagendo con gli occupanti e godendo della loro ospitalità, hanno accolto l'invito
del MAAM a produrre gratuitamente interventi artistici (graffiti, murales e installazioni) che ben
dialogano con le strutture industriali dell'ex-fabbrica di salumi. Le opere realizzate fanno parte della
collezione del MAAM, vero e proprio museo a cielo aperto conosciuto in Italia e all’estero come polo
culturale autogestito, senza l'aiuto di alcun finanziamento pubblico o privato. Questo esempio di arte
collettiva in continua crescita ha un ruolo determinante nel proteggere Metropoliz e i suoi abitanti da
un possibile sgombero forzato dell’intero stabilimento.
Metropoliz – Volti di un’occupazione racconta aspetti di vita quotidiana degli abitanti di Metropoliz
che, nonostante le difficoltà dovute alle differenti usanze e abitudini, riescono a condividere gli stessi
spazi. Ciascun occupante, adattandosi alle strutture esistenti, ha costruito la propria casa rendendola il
più accogliente possibile con mobili ed oggetti personali provenienti dalla propria cultura. Ritratti di
famiglia, bambini che giocano a pallone, donne affaccendate nei lavori domestici, ben sottolineano
l'atmosfera che si percepisce camminando per le strade di Metropoliz.
Il reportage vuole, infine, sottolineare come la speculazione edilizia e l’incapacità politica di gestire il
problema abitativo di una città come Roma spingano le persone a riprendersi quei luoghi che sono
stati loro negati, a conquistarsi un posto dove far crescere la propria famiglia. Quanto detto è il
risultato di una consuetudine politica che privilegia gli affari dei “signori del mattone”anziché le
necessità abitative dei suoi cittadini, vivendo in un paese che ha abolito per decreto il diritto alla casa. 

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